LETTERA APERTA AL SINDACO SERGIO CHIAMPARINO SUGLI SPAZI SOCIALI AI GIOVANI DI DESTRA


Caro Sindaco,
Mi chiamo Roberto Mossetto e le scrivo a nome di molti giovani di questa città, militanti e simpatizzanti dell’area di destra, che sentono l'esigenza di creare nuovi spazi sociali ed aggregativi per loro stessi come per i propri coetanei, aperti alla cittadinanza tutta. Veramente tutta!
Abbiamo appreso dalle pagine di alcuni quotidiani la sua disponibilità a ragionare con noi circa i nostri progetti e ci riteniamo molto soddisfatti dell'apertura da lei mostrata nei nostri confronti.
Questi ragazzi, di cui faccio fieramente parte, hanno vissuto insieme gli ultimi anni in continuo contatto con la popolazione di questa città, confrontandosi con tutte le fasce sociali: studenti, lavoratori, intere famiglie ed anziani. Fra mille difficoltà e solo grazie all'autofinanziamento, sono stati in grado di organizzare innumerevoli iniziative sociali, culturali e ricreative.
In particolare abbiamo proposto le nostre soluzioni alternative contro talune scellerate riforme del governo, in primis quella della scuola, con convegni e manifestazioni; abbiamo aiutato le persone più in difficoltà organizzando iniziative solidali in un’epoca in cui anche il pane è diventato un bene di lusso (distribuzione pane a 1 euro, caf gratuiti ecc.); abbiamo affrontato il problema dell'emergenza abitativa, altra piaga che attanaglia la nostra città, portando il nostro contributo con proposte concrete come il “mutuo sociale”; abbiamo riempito le vie del centro cittadino con i nostri Tricolori mentre altri vi alzavano contro il dito medio; abbiamo organizzato raccolte di denaro ed alimenti per i nostri connazionali d'Abruzzo così tragicametne colpiti dal terremoto; abbiamo svolto un gran numero di conferenze sulle tematiche più disparate (politica, ambiente, storia, costume, attualità); abbiamo organizzato concerti ed escursioni naturalistiche per i giovani ed abbiamo destato l'opinione pubblica quando certi temi fondamentali per il nostro domani erano stati abbandonati nell'oblio. Alcuni ragazzi a nome dei quali le scrivo rappresentano un punto di riferimento importante per un migliaio di studenti torinesi, medi ed universitari, che li hanno democraticamente eletti a rappresentarli, confidando in un'istruzione giusta e di qualità per tutti.
Nonostante il clima pesante di intolleranza politica nei nostri confronti, scatenato senza una vera motivazione dai gruppuscoli violenti dell'estrema sinistra, nonostante i ripetuti e costanti tentativi di aggressione fisica, perpetrati addirittura all'interno delle facoltà universitarie, e le continue minacce di morte urlate e pubblicate su internet, abbiamo sempre e solo voluto rispondere politicamente, moltiplicando il nostro impegno.
La nostra condotta, come avrà certamente notato, è sempre stata trasparente e rispettosa nei confronti della città e delle istituzioni. Chi è onesto intellettualmente non può che riconoscerci il merito di esser stati in grado di neutralizzare responsabilmente tutte quelle provocazioni finalizzate a ricreare un clima da “opposti estremismi”, logica che tutti noi rifiutiamo con fermezza e convinzione.
Sappiamo che da molti anni il comune di Torino sopporta occupazioni abusive di immobili e concede sedi e finanziamenti a pseudo associazioni di estrema sinistra, in molti casi le stesse che, per ringraziamento, utilizzano gli spazi ricevuti per attività illecite come lo spaccio ed il consumo di droga e pianificano, al loro interno, manifestazioni violente e devastazioni. Questo ci appare come una discriminazione nei confronti di tutti quei giovani che, come noi, hanno sempre svolto le proprie attività alla luce del sole e nella legalità.
Pensiamo che sia giunto finalmente il momento in cui tutti i giovani di questa città possano godere di pari diritti e considerazione da parte delle istituzioni, in primis dalla sua Amministrazione. Siamo sicuri che lei potrà contribuire affinchè ciò avvenga al più presto in quanto la consideriamo una persona equilibrata e cosciente della gravità di questa situazione, come dimostrano le sue ultime dichiarazioni pubblicate.
Crediamo che i giovani di oggi non siano peggiori rispetto a quelli di altre generazioni, ma siamo convinti che nella società dell'apparenza e dell'egoismo, ad alcuni siano mancati dei punti di riferimento, culturali, politici ed umani, che per fortuna noi abbiamo avuto.
Con questa lettera aperta intendiamo richiedere ufficialmente all’Amministrazione comunale di Torino la concessione di una struttura nella quale intraprendere un percorso comune ed alla luce del sole che abbia come obiettivo la nostra crescita umana e possa contribuire a quella della comunità cittadina.
Intendiamo dare vita ad una biblioteca con testi, documenti, film, musica fatta dai giovani per i giovani. Vogliamo continuare ad organizzare conferenze e dibattiti sull'attualità, sul mondo politico, sull'ambiente e sull'arte.
Vogliamo garantire uno spazio per concerti e feste, creare aule studio per gli studenti e sportelli di assistenza sociale. Vogliamo essere il motore pensante di una generazione che deve tornare padrona del proprio futuro. Non veda in noi degli avversari politici, bensì dei ragazzi che hanno voglia di collaborare, in base alle proprie potenzialità, con i progetti sociali che anche la sua Amministrazione vorrà mettere in campo e che saranno trasparenti e leali nei confronti di chi, forse, per la prima volta ascolterà le loro richieste.

Per questi motivi le chiediamo con cortese sollecitudine un incontro per poter discutere il nostro progetto e verificare le reali intenzioni della sua Amministrazione nei confronti di una realtà giovanile non più trascurabile come la nostra.

Roberto Mossetto
a nome dei ragazzi di Piazza Carlo Felice e dei movimenti giovanili Gioventù Italiana, Autonomi Nazionalisti, Fronte Ribelle, Rivolta Studentesca e singole individualità della destra giovanile torinese